Cosa: Da Sangiovese, con Canaiolo e Mammolo
Perché: Per il leggero tocco di acidità che conferisce al vino una piacevole mineralità
Perfetto con: Piatti a base di carne, classica bistecca alla griglia
Cosa: Da Sangiovese, con Canaiolo e Mammolo
Perché: Per il leggero tocco di acidità che conferisce al vino una piacevole mineralità
Perfetto con: Piatti a base di carne, classica bistecca alla griglia
Italia
Prodotto e imbottigliato da Felsina Spa -Via del Chianti 101-53019 Castelnuovo Berardenga (SI)
Vino di qualità, che rappresenta appieno le caratteristiche del territorio toscano e si distingue per la sua complessità aromatica e struttura equilibrata. E’ questo, in estrema sintesi, il Chianti Classico DOCG Pagliarese Riserva di Félsina, bella azienda sita a Castenuovo Berardenga, nella provincia senese, in Toscana. Alla sua composizione concorre principalmente il Sangiovese che da solo rappresenta circa il 90% del blend. Con lui due vitigni “minori”, il Canaiolo e il Mammolo, entrambe al 5%. In questo caso le viti crescono su terreni prevalentemente di origine sedimentaria, caratterizzati da depositi argillosi e Galestro. Ed è proprio questa particolare composizione del suolo a contribuire alla tipicità e alla qualità del vino. Vinificazione con fermentazione a temperatura controllata e, successivamente, dopo la svinatura, il vino viene trasferito in botti di rovere di Slavonia di dimensioni medie o grandi, per un periodo di maturazione della durata di circa un anno. Dopo questa fase, il vino viene imbottigliato e lasciato affinaro in cantina per altri 6 mesi. Chianti Classico Pagliarese Riserva nel calice si presenta di un colore rosso rubino brillante. Al naso, si percepiscono profumi di frutta matura, spezie, note di tabacco e pepe nero. In bocca, invece, si distinguono tannini morbidi e un leggero tocco di acidità che conferisce al vino una piacevole mineralità. Il finale è lungo e persistente. Buono già oggi, questo vino non teme di passare qualche anno in cantina, anche 10. In tavola si accompagna bene con piatti a base di carne e in particolare con la classica bistecca alla griglia.
La storia di Fèlsina inizia nel 1966, quando Domenico Poggiali acquistò la fattoria e scelse di investire sulla qualità del vino. Nel volgere di pochi anni, gli ettari a vite diventarono più di quaranta e cambiarono anche l’anima e l’organizzazione dell’azienda. Posizionata tra le ultime propaggini dei monti del Chianti e la parte iniziale della valle dell’Ombrone, oggi Fèlsina si sviluppa su un’estensione di circa 600 ettari, di cui 95 a vigna. Ne nascono vitigni in grado di esprimere le diverse particolarità del terroir di questo angolo di Toscana. Del resto i poderi di Fèlsina, sviluppatisi in più di mille anni, costituiscono ancor oggi l’unità colturale di base del lavoro. E la principale preoccupazione è la difesa della fertilità naturale del terreno, che viene salvaguardata lavorando in un contesto di sperimentazione che va dalla biodinamica alle più moderne tecnologie e innovazioni rese disponibili a livello mondiale. Grazie a questa mentalità, oggi a Fèlsina sono presenti svariati cloni di Sangiovese e portainnesti piantati in territori molto eterogenei. Questo consente ai tecnici della cantina di disporre, come pittori, di una tavolozza dalle infinite sfumature e possibilità. In più boschi, campi seminati a cereali, oliveti, macchia, fossi e corsi d’acqua, i campi più piccoli della riserva di caccia coltivati a erba medica, lupinello, saggina, girasole e favino. Tutto concorre alla salvaguardia della biodiversità.
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